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Capita solo a me??!!

Ci sono vari tipi di situazioni. Ci sono quelle probabili, quelle calcolate, quelle scontate, quelle impossibili, quelle allarmanti, quelle armate, quelle scansonate. E  poi ci sono quelle che capitano a me. Situazioni che non hanno ne capo e ne coda, situazioni in cui farsi delle domande non serve a niente, una miscela esplosiva di tutti i tipi possibili,  mischiate in modo da lasciarmi a bocca aperta; situazioni che sembra quasi che mi tirino uno schiaffo in faccia e un pugno nello stomaco; quella classica  buccia di banana lasciata sul pavimento ad aspettare che passi;  situazioni che hanno poco da dire ma tanto da vivere; situazioni che, nel bene o nel male , come qualsiasi altra situazione ti tirano dentro  mentre stavi organizzando altro . Situazioni indecifrabili , pazze...agitate quasi quanto un anziano che bestemmia e parla di politica ad un sedile vuoto dell'autobus; accaldate  come uno stempiato che fa footing vicino al supermercato con le infradito.  Allegre come quei ragazzi che di passaggio su una 500  , suonando a ritmo il clacson , abbasano il finestrino e ti urlano " Pietro!!!". Divertenti come le facce degli stessi ragazzi quando si accorgono che non sei Pietro.
Situazioni in cui non voglio trovarmi, ma che spero tanto che accadano di nuovo!

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Il Ripensamento

Neanche una settimana. Poco è durato il mio periodo di astinenza dai social. Dopo cinque giorni ho subito riattivato i miei profili social,  non per pubblicare , non per condividere o leggere quel che hanno scritto gli altri: per egoismo e voglia di protagonismo. Per quanto allo stesso tempo  mi son sentito una merda del fatto che il mio Rivoluzionario gesto del disattivare i social  sia passato talmente inosservato che anzi una merda ha più risalto. Io che ho li ho riattivati proprio per evitare che venissi dimenticato, mi sono accorto che in realtà già lo ero da un bel pezzo;   non sono un profilo appetibile, non faccio tendenza. Passo inosservato. Io amante del sentirmi al centro della scena  non mi ero mai accorto di dare le spalle al pubblico , anzi che fondamentalmente il pubblico le desse a me. Ma poco importa, almeno se casco non lo nota nessuno. Anzi questo non lo capisco invece , tutti a guardare altrove ma quando casco tutti che si girano. Bah. Me ne ritorno nel mio ang

Così bella da restarci male.

La vita è  fatta di scelte e decisioni,da prendere o da accettare. Questo rende la vita, per quanto il più  razionale possile, allo stesso tempo imprevedibile,  perché  non sappiamo mai quello a cui le nostre  scelte ci porteranno. E allora cominciamo a immaginare i possibili  scenari, le possibili complicanze e tutte le possibilità a cui potrebbe portarci la scelta, la decisione che stiamo o vorremmo  prendere. Ma la vita è  bastarda. Per quanto sia facile, il susseguirsi  di miriadi di possibilità rende il tutto  incontrollabile. Così  dopo una  scelta semplice e banale, ti ritrovi  davanti ad uno scenario del tutto inaspettato, dove quelle che credevi potessero essere le tue azioni e reazioni stravolgono tutto. Situazioni in cui non hai la forza di restare e neanche la voglia di andare. Situazioni che ti fanno riflettere troppo,  situazioni da starci male per quanto ti facciano sentir bene. Ed in situazioni  come questa che la vita comincia a spingerti a tentare il salto nel vuot

Festa della Donna.

Visto il clima avrei voluto iniziare con un mio spogliarello online. Ci ho messo quasi un anno per imparare ad utilizzare Photoshop; però poi ho pensato che solo con le “diapositive” non avrebbe reso. Quindi devo fare altro, devo fare qualcosa per le donne, devo rendere concreto il mio impegno nei confronti delle donne, perché diciamoci la verità… ci vuole tanto impegno con le donne. Devo rendere ancor più vero questo mio femminismo, provare con le mie parole, con le mie esperienze, con le mie convinzioni a cambiare il punto di vista anche solo di una sola persona, o perlomeno provare a conquistarmi una femminista. Dai che non è vero, però è vero che sono single.. sono qui... E quale modo migliore di raccontare le donne se non raccontando di donne. Poi il mio è solo un punto di vista. E per quanto non se ne dica ne ho viste. La prima è “Piuma” che spogliandosi delle sue insicurezze, delle sue paure, mi ha dato con il tempo la consapevolezza che anche le parole hanno un peso. Le