Come ti descriveresti?
Non è la prima volta che mi ritrovo davanti a questa
domanda, e come ogni volta rispondo a caso senza pensarci. Forse perché non mi
va o più semplicemente perché non lo so.
Allora mi sono chiesto come faccio a descrivermi, nessuno
può descriversi senza specchiarsi e allora ho voluto che lo specchio in cui
descrivermi fosse quello che dice di me la gente.
Qualcuno mi ha definito matto, irrequieto, energetico;
qualcuno mi ha definito pigro e svogliato;
qualcuno mi ha definito tranquillo e pensieroso;
qualcuno mi ha definito pagliaccio, ma nel senso buono (ha aggiunto);
qualcuno addirittura ha osato dandomi dell’artista, e di sicuro in quella frase il sarcasmo abbondava;
qualcuno mi ha dato del coglione, forse anche più di uno.
Qualcuno mi ha definito matto, irrequieto, energetico;
qualcuno mi ha definito pigro e svogliato;
qualcuno mi ha definito tranquillo e pensieroso;
qualcuno mi ha definito pagliaccio, ma nel senso buono (ha aggiunto);
qualcuno addirittura ha osato dandomi dell’artista, e di sicuro in quella frase il sarcasmo abbondava;
qualcuno mi ha dato del coglione, forse anche più di uno.
In tutta sincerità ora non ricordo se quel qualcuno era la
stessa persona o sono solo una sintesi delle centinaia di persone che ho
incontrato per la strada, ma di sicuro per ogni parola che mi son sentito dire,
nessun di queste me la sono mai sentita veramente addosso, nessuna di esse
sembrava riflettere il mio nome.
Anche se forse ho soltanto lo specchio rotto o forse so
nascondermi bene, non solo a me stesso.
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