È ufficiale, sono un codardo. Questa deve essere l'unico spiegazione, non riesco a trovare altro motivo. Non esiste ragione per la quale ogni qualvolta che le cose diventano inportanti, ogni volta che non so cosa mi aspetta, ogni volta in cui mi spaventa fare quel che va fatto sento quel insano istinto di acappare via, di correre più lontano possibile, sperando che per ogni passo svanisca ogni problema, per ogni metro guadagnato non ci sia modo di raggiungermi. Fuggo da problemi, gioie , dolori qualsiasi cosa che possa mettermi con i piedi per terra per darmi quegli schiaffi che merito. La mia mancanza di responsabilità mi ha portato lontano, in un mondo pieno di paure e insicurezze nelle quali non riesco a ricordare nemmeno chi sono, cosa voglio ma soprattutto dove voglio andare. Ma oggi faccio un passo indietro, inseguo i miei incubi , abbraccio le mie paure, convinto che sia l'unico modo per trovare buna strada nuova, o almeno l'unico modo per smettere di vivere nel terrore di me stesso.
Neanche una settimana. Poco è durato il mio periodo di astinenza dai social. Dopo cinque giorni ho subito riattivato i miei profili social, non per pubblicare , non per condividere o leggere quel che hanno scritto gli altri: per egoismo e voglia di protagonismo. Per quanto allo stesso tempo mi son sentito una merda del fatto che il mio Rivoluzionario gesto del disattivare i social sia passato talmente inosservato che anzi una merda ha più risalto. Io che ho li ho riattivati proprio per evitare che venissi dimenticato, mi sono accorto che in realtà già lo ero da un bel pezzo; non sono un profilo appetibile, non faccio tendenza. Passo inosservato. Io amante del sentirmi al centro della scena non mi ero mai accorto di dare le spalle al pubblico , anzi che fondamentalmente il pubblico le desse a me. Ma poco importa, almeno se casco non lo nota nessuno. Anzi questo non lo capisco invece , tutti a guardare altrove ma quando casco tutti che si girano. Bah. Me ne ritorno nel mio ang
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