Tempo.
In qualsiasi forma esso si trovi riesce sempre a prendere tutto me stesso. Il suo scorrere, passa, arriva e andando via porta tutto con se.
Ognuno cerca di viverlo a modo suo; c'è chi tenta di anticiparlo, chi di ritardarlo , chi lo osserva da fermo e chi vorrebbe correre insieme a lui per sempre. Ma la cosa bella del Tempo è che lui fondamentalmente se ne infischia di tutti. Lui va, non ha direzione, lui è il Tempo. Non esiste presente passato o futuro, lui E', ed ognuno se lo vive come vuole.
Io affogo nel Tempo ogni qualvolta che qualcosa mi riporta al passato, perché poi diciamoci la verità, tutta la nostra vita -a parte ora - è li che si trova.
Ma questa volta non è stata colpa delle mie di fotografie, troppo facile , quella ormai è una tecnica che uso a piacimento.
Questa volta sono state la foto di chi conoscevo, o meglio , di chi tentavo di conoscere, di chi tentavo di portare nel mio passato senza pensare al futuro, di chi volevo vivere in quel presente.
Non so nemmeno come sia finito su quelle "pagine" che come spesso succede la mia mente mette da parte senza avvisare, non so neanche se volevo guardarle ma me le sono ritrovate davanti, che fai non guardi?!
Sarà che io lo scorrere del tempo ormai nemmeno lo sento più( più colpa della mia instancabile immaturità), ma ritrovarmi davanti a foto di matrimoni e piccoli bebè uno schiaffo in faccia il Tempo me lo ha dato,non fortissimo, ma giusto quel tanto da farmi accorgere che stavamo in movimento; un po' come quando ti addormenti in macchina ed ad una curva sbatti di testa vicino al finestrino e ti svegli accorgendoti che di strada ne è rimasta dietro.
Ora non è che di colpo voglia fare foto simili, per carità non ho ancora né la memory card né gli album per quelle foto e nemmeno ho intenzione di comprarne; però... Minchia! (NB: unica espressione esistente che possa realmente raffigurare il livello di stupore).
Così mi son ritrovato qua, come sempre , rintontito dal "risveglio " e come sempre con la voglia di tentare di capire il Tempo.
Ho tentato tante volte di dargli un volto, e questa sera , forse per l'estate finita, ma mi sono convinto che esso sia come un'onda e noi li sulla battigia ad osservarlo;
il presente che viene a bagnarci i piedi o ad infrangersi contro di noi per portarsi indietro quel che riesce a prendere,tutto,niente anche solo qualcosa di piccolo.
E noi impotenti a tentare di pianificare la prossima onda che verrà,a pensare a quello che si è portato via guardando quel che ci è rimasto.
Per poi sbirciare ogni tanto quello che ci circonda , e fantasticare su quel che poteva essere è lecito, stando attenti a non costruire troppi castelli perché la prossima onda potrebbe distruggerli.
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