Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2015

Pensieri di fine estate

Sono passati sei  anni da quando  ho  festeggiato i miei 18 anni. Come la maggior  parte anch'io  avevo appeso un cartellone  sul quale, chi voleva, poteva lasciare  la firma, una dedica, un insulto... insomma per chiunque volesse  ricordarmi  che  quella sera c'era  stato anche lui. E per  quanto  io abbia  la memoria  corta, sarà  per il fatto che forse ci tenevo troppo,  ricordo ancora l'emozione  che provai nel tornare  a casa con quel  cartellone in mano, curioso di leggerlo tutto; Mi sembrò  d'obbligo  appenderlo in camera, non tanto  per cosa c'era  scritto,  ma più per l'Hendrix  che c'è  disegnato sopra. Ora  non so se son passati giorni o settimane o mesi  dall'ultima  volta che  le ho rilette, ma  grazie anche alla  mia  memoria corta, ogni volta  è  come la  prima; e ogni volta mi sorprendo  di come  un semplice  cartellone può ricordarmi lo scorrere  della vita, di quanto sia  cresciuto  il peso di ogni parola anche  solo pensata; di com

Charlie n'exist pas!

Io non sono Chiarlie! Nemmeno lo stesso Charlie è Charlie! Parole forti per cominciare a parlare di questo argomento. Ma il mio non è uno slogan. Il mio è solo un misero post per far capire che viviamo in un mondo in cui , per quanto vogliamo convincerci di essere liberi, facciamo sempre in modo di nascondere le catene che legano la nostra libertà  in tutte le sue forme : di pensiero, di espressione , di parola... tutta la libertà che crediamo di avere in realtà è soltanto uno stato mentale, è solo quello che vogliono farci credere. Si lo ammetto credo nelle teorie del complotto. Ma analizzando il mondo che mi circonda vedo che continua incessabilmente , quasi come le pubblicità che mi consigliano il modo di diventare ricco , la pubblicazione di stati, hashtag, link, post e tutto ciò che i social  mettono a disposizione, con l'unico inno : Je suis Charlie. Non voglio puntare il dito sulla questione, o cadere anch'io nella trappola del falso moralismo e cominciare a dir

Un nuovo inizio , ma la stessa storia

Ed ecco un nuovo capodanno, come ogni qual volta che comincia un nuovo anno. Comincia sempre in modo festoso : ipercenoni e gran botti, seguiti da sopportabili mal di testa nel risveglio del giorno dopo. Tutto allegro e spensierato, brindisi e una sfilza numerosa di abbracci e baci ,seguiti inevitabilmente da altri brindisi, e poi altri abbraci e poi altri brinisi ecc... Fino a che non si  arriva alla sera dell 1, la prima sera del nuovo anno. La sera della resa dei conti. La sera in cui ,se non hai avuto il coraggio -o le forze- di continuare a festeggiare il nuovo anno arrivato, cominci a tirare le somme dell'anno passato. Prima le gioie, perchè i bei pensieri sono i primi ad affiorare; e dopo questo lungo autocelebrarsi, i rimpianti! i brutti ricordi di un anno che per quanto possa essere stato fantastico, nella prima sera del nuovo anno, condizionano  la commemorazione dell'anno appena passato e finito. E se hai la fortuna che questi non ti lancino in una valle di la