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Festa della Donna.

Visto il clima avrei voluto iniziare con un mio spogliarello online. Ci ho messo quasi un anno per imparare ad utilizzare Photoshop; però poi ho pensato che solo con le “diapositive” non avrebbe reso. Quindi devo fare altro, devo fare qualcosa per le donne, devo rendere concreto il mio impegno nei confronti delle donne, perché diciamoci la verità… ci vuole tanto impegno con le donne. Devo rendere ancor più vero questo mio femminismo, provare con le mie parole, con le mie esperienze, con le mie convinzioni a cambiare il punto di vista anche solo di una sola persona, o perlomeno provare a conquistarmi una femminista. Dai che non è vero, però è vero che sono single.. sono qui... E quale modo migliore di raccontare le donne se non raccontando di donne. Poi il mio è solo un punto di vista. E per quanto non se ne dica ne ho viste. La prima è “Piuma” che spogliandosi delle sue insicurezze, delle sue paure, mi ha dato con il tempo la consapevolezza che anche le parole hanno un peso. Le
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Rialzarsi e Ricominciare a camminare.

Ci sono dei momenti in cui è importante decidere, quei momenti in cui non sei tu a metterti di fronte ad  una scelta, ma sei costretto a scegliere e basta. Viviamo in un moto perpetuo e continuo , dove le nostre strade si mischiano alle insidie e i dolori alle gioie. Quei momenti in cui ti senti spaesato , dove quello in cui hai sempre creduto vacilla, traballa  ed è difficile restare in piedi. Si è costretti a cadere a guardare tutto da un altra prospettiva. Tutto viene rimesso in discussione, tutto viene ripreso in ballo. Molto probabilmente nel mio caso amplifico tutto. Per quanto non lo dimostri ho la testa che continua a macinare pensieri di cui spesso quelli inutili vengono espulsi dalla bocca, e di solito quello di cui parlo, quello che mi trovo a dire è solo lo scarto di tutto quello che penso. Ma esistono le canzoni ed esiste questo blog, gli unici  che ascoltano  tutto quel penso che mi porto addosso. Così ti fermi e cerchi di guardare cosa ti frulla realmente sulle spalle ,

Il Ripensamento

Neanche una settimana. Poco è durato il mio periodo di astinenza dai social. Dopo cinque giorni ho subito riattivato i miei profili social,  non per pubblicare , non per condividere o leggere quel che hanno scritto gli altri: per egoismo e voglia di protagonismo. Per quanto allo stesso tempo  mi son sentito una merda del fatto che il mio Rivoluzionario gesto del disattivare i social  sia passato talmente inosservato che anzi una merda ha più risalto. Io che ho li ho riattivati proprio per evitare che venissi dimenticato, mi sono accorto che in realtà già lo ero da un bel pezzo;   non sono un profilo appetibile, non faccio tendenza. Passo inosservato. Io amante del sentirmi al centro della scena  non mi ero mai accorto di dare le spalle al pubblico , anzi che fondamentalmente il pubblico le desse a me. Ma poco importa, almeno se casco non lo nota nessuno. Anzi questo non lo capisco invece , tutti a guardare altrove ma quando casco tutti che si girano. Bah. Me ne ritorno nel mio ang

Social? No grazie.

Dopo un'attenta riflessione sono giunto ad una conclusione ormai quasi ovvia: Smetto di essere social. Niente Facebook, niente Instagram. Nessun surrogato di realtà per me. Questo non vuol dire per forza che debba diventare asociale, voglio solo essere social come lo si era una volta, quando ancora chi lo era lo si chiamava "socievole". Voglio cambiare i post ed i mi piace con battute e sorrisi veri, con emozioni reali. Ho capito che preferisco andare da solo in posti dove non conosco nessuno, pieni di potenziali interlocutori, più che restare in una piazza virtuale circondato da "amici" che oltre al like sulle foto in cui vengo taggato, non conoscono minimamente come sono fatto e cosa penso e ne tanto meno gliene importa un fico secco, come non importa a me. Voglio una vita più concreta, più tangibile. Voglio una vita in cui non devo ostentare le mie gioie, le mie paure e i miei dolori. Voglio una vita da trascorrere la sera al bar con quel amico che ti chi

E' bello avere una persona Account.

I: "Sai mi sono disattivato Facebook, mi ero accorto che passavo troppo tempo li" II: " Ah beh! Hai fatto bene! Tutti lo dicono che sta diventando una droga, ho letto un articolo che ha postato un mio amico e ci hanno fatto anche un meme!..Troppo divertente!" I: " Eh si. Non c'avevo gusto nemmeno ad ascoltare un po' di musica che dopo 10 secondi pensavo solo a doverla condividere." II: " Massì hai fatto bene. Infatti ho visto che pubblicavi sempre canzoni, ad un paio ho messo pure mi piace, ma la penultima che avevi messo era inascoltabile." I: " Vabbè tranquillo che ora la musica che ascolto  me l'ascolto solo io." II: " Bravo! Non fare come quelli che imperterriti continuano a condividere canzoni di Gi... ecco infatti, Enzo ha appena condiviso una canzone di Gigi D'Alessio! Ma come cazzo fa ad ascoltarlo?! Fortuna che mo ci sta l'emoticon arrabbiata. Altro che like il "grr" gli devo mettere

Il viaggio

A me Piace scrivere, così come mi piace suonare. Entrambe queste cose non so se le riesco a far bene o nel modo giusto, ma di sicuro sono entrambi azioni che faccio con l'anima. Ho trovato ispirazione nel scrivere questa canzone immaginando la vita come un viaggio, come un treno dove gli avvenimenti sono il "panorama" da osservare, da godersi. E così come tutte le cose belle si ha la sensazione e l'istinto di volerlo condividere con qualc uno. Ho scelto di dedicarla a  Francesco  e a  Egi Cirigliano  che hanno deciso di intraprendere questo viaggio insieme, dandomi ispirazione per scriverlo.  Ma allo stesso tempo voglio dedicarlo a tutti coloro che hanno una persona speciale al loro fianco. L'idea che c'è dietro è di ascoltare questa canzone proprio guardando negli occhi la persona con la quale si vuole intraprendere questo viaggio. Voglio ringraziare in maniera smisurata anche  Silvio de Filippo , insieme al batterista(che mi perdonerà se non riesco a cita

Così bella da restarci male.

La vita è  fatta di scelte e decisioni,da prendere o da accettare. Questo rende la vita, per quanto il più  razionale possile, allo stesso tempo imprevedibile,  perché  non sappiamo mai quello a cui le nostre  scelte ci porteranno. E allora cominciamo a immaginare i possibili  scenari, le possibili complicanze e tutte le possibilità a cui potrebbe portarci la scelta, la decisione che stiamo o vorremmo  prendere. Ma la vita è  bastarda. Per quanto sia facile, il susseguirsi  di miriadi di possibilità rende il tutto  incontrollabile. Così  dopo una  scelta semplice e banale, ti ritrovi  davanti ad uno scenario del tutto inaspettato, dove quelle che credevi potessero essere le tue azioni e reazioni stravolgono tutto. Situazioni in cui non hai la forza di restare e neanche la voglia di andare. Situazioni che ti fanno riflettere troppo,  situazioni da starci male per quanto ti facciano sentir bene. Ed in situazioni  come questa che la vita comincia a spingerti a tentare il salto nel vuot