Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2016

Il regalo perfetto.

Non capisco per quale motivo  più  passa il tempo e più  non comprendo la maggior parte della gente. Chissà  quanti altri hanno fatto riflessioni sull'argomento "apparenza", tanti. Ma guardandomi intorno non mi riesco a trattenere  dall'aggiungermi a questa lista. Voglio capire. Viviamo in un' epoca dove per qualsiasi siano i tuoi  ideali , il tuo modo di essere o chiunque tu sia o faccia, esiste un solo ed unico mantra da seguire ed è  quello dettato dall'apparenza, dal saper vender malgrado i contenuti. Si è  passati da "L'occhio vuole la sua parte" a il "Date da mangiare agli occhi". Una società  sempre più  orientata al conformismo generale, sempre più  gregge su  qualsiasi cosa;  una società  in cui la forza  delle idee viene messa da parte per darle la possibilità  di  apparire. Sarà  che forse solo ora me ne sono  reso conto, ma basta guardare un po più con occhio critico tutti quei selfie e non che vengono pubblicati per dubit

Domani era ieri.

Tempo . In qualsiasi forma esso si trovi riesce sempre a prendere tutto me stesso. Il suo scorrere, passa, arriva e andando via porta tutto con se.  Ognuno cerca di viverlo a modo suo; c'è chi tenta di anticiparlo,  chi di ritardarlo , chi lo osserva da fermo e  chi vorrebbe correre insieme a lui per sempre. Ma la cosa bella del Tempo è che lui fondamentalmente se ne infischia di tutti. Lui va, non ha direzione, lui è il Tempo . Non esiste presente passato o futuro, lui E', ed ognuno se lo vive come vuole. Io affogo nel Tempo ogni qualvolta che qualcosa mi riporta al passato, perché poi diciamoci la verità, tutta la nostra  vita -a parte ora - è li che si trova. Ma questa volta non è stata colpa delle mie di fotografie, troppo facile , quella ormai è una tecnica che uso a piacimento. Questa volta  sono state la foto di chi conoscevo, o meglio , di chi tentavo di conoscere, di chi tentavo di portare nel mio passato senza pensare al futuro, di chi volevo vivere in quel

Il mondo cambia, è la ruota che gira.

Il quarto di secolo, forse anche per  egoismo, mi ha dato più  consapevolezza  di me stesso. Ho cominciato forse  troppo tardi a credere in me,   accorgendomi che in passato cambiavo sempre in relazione a chi avevo davanti mettendo  da parte il mio io  per dare piu importanza al  mio interlocutore, accrescendo smanie di protagonismo molto spesso infondate. Ma il tempo cambia tutto e cambiamo anche noi ( per semicitare Vasco). E così  anch'io; i mesi passati lontano  mi hanno dato maggior  coscienza di un Io migliore, un Io a cui non piace sottomettersi, che non ha bisogno di assere alimentato da false parole e da falsi moralismi. Mi hanno insegnato a diffidare da Cristiani che professano Amore per praticare Odio, di chi ti butta fumo negli occhi per nascondere le mani che ti schiaffeggiano. Ma ora ho smesso anche di diffidare, per lasciar spazio al confidare solo in me stesso e nelle mie gambe che finora hanno sostenuto pesi di cui potevo fare a meno, per accorgermi che quel che

Sono un Codardo!

È  ufficiale, sono un codardo. Questa deve essere l'unico spiegazione,  non riesco a trovare altro motivo. Non esiste ragione per la quale ogni qualvolta che le cose diventano inportanti,  ogni volta che non so cosa mi aspetta,  ogni volta in cui mi spaventa fare quel che va fatto sento quel insano istinto  di acappare via, di correre  più  lontano possibile, sperando che per ogni passo  svanisca ogni problema, per ogni  metro guadagnato  non ci sia modo di raggiungermi. Fuggo da problemi, gioie , dolori  qualsiasi cosa che possa mettermi con i piedi per terra per darmi  quegli schiaffi che merito.  La mia mancanza di responsabilità  mi ha portato lontano, in un mondo pieno di paure e insicurezze nelle quali non riesco a ricordare nemmeno chi sono,  cosa voglio  ma soprattutto  dove  voglio  andare. Ma oggi faccio un passo indietro, inseguo i miei incubi , abbraccio le mie paure,  convinto che sia l'unico  modo per trovare buna strada nuova,  o almeno  l'unico modo per smet

Come mi descriverei?!

Come ti descriveresti? Non è la prima volta che mi ritrovo davanti a questa domanda, e come ogni volta rispondo a caso senza pensarci. Forse perché non mi va o più semplicemente perché non lo so. Allora mi sono chiesto come faccio a descrivermi, nessuno può descriversi senza specchiarsi e allora ho voluto che lo specchio in cui descrivermi fosse quello che dice di me la gente. Qualcuno mi ha definito matto, irrequieto, energetico; qualcuno mi ha definito pigro e svogliato; qualcuno mi ha definito tranquillo e pensieroso; qualcuno mi ha definito pagliaccio, ma nel senso buono (ha aggiunto); qualcuno addirittura ha osato dandomi dell’artista, e di sicuro in quella frase il sarcasmo abbondava; qualcuno mi ha dato del coglione, forse anche più di uno. In tutta sincerità ora non ricordo se quel qualcuno era la stessa persona o sono solo una sintesi delle centinaia di persone che ho incontrato per la strada, ma di sicuro per ogni parola che mi son sentito dire, nessun di q

Cambia tutto per non Cambiare niente. Non questa volta

Mancano solo 13. Qualsiasi altra persona sana di mente, con i miei stessi giorni vissuti, di sicuro non perde energie per riflettere su quanto sto facendo io. Poco meno di due settimane per sancire all'anagrafe il quarto di secolo e come già successo sette anni fa, forse proprio oggi, forse proprio a quest’ora -con uno sguardo alle spalle si- ma la riflessione diventa più un susseguirsi di buoni propositi, il compilare una lista di cose da fare, di obiettivi da raggiungere, di cambiamenti da apportare, un pensare al futuro . Ed è proprio dopo aver finito di riempire la nuova lista che mi sono accorto di quanto non sia cambiata dalla passata versione; è vero con qualche aggiunta, con l’ordine cambiato, ma in fondo uguali. Voglia di rivalsa , voglia di migliorare, sogni da realizzare, occasioni da cui farsi rapire. Di vita ne ho vissuta, esperienze tante che differenziano la scrittura delle liste, ma sempre allo stesso modo, sempre con le stesse conclusioni. Il cambiamento

Serate Iperattive pigre

Esistono quelle serate, serate in cui si ha voglia di spaccare tutto, serate i cui ci si sente con la voglia di parlare con il mondo, scendere in strada fermare il primo che passa-è ubriaco- vabbè il secondo, e cominciare a parlare di niente, riempirlo di parole di chiacchiere vuote. Parlare di calcio, politica, magari pure di chi sia e perché si sia fermato a parlare veramente. E poi ricominciare a camminare, anzi correre, e arrivare lontano, il più lontano possibile… quasi quasi arrivo al capolinea del 106 solo per prenderlo e tornare indietro. Anzi no, mi fermo prima, ci sta quel supermercato aperto di notte e compro anche una bibita energetica, anzi no, ci sta il kebabaro vicino… mi sa che entro la, poso sta bibita. Grande kebab, pienissimo, il mondo ci deve entrare. Appena finito si ricomincia a camminare…correre. Si esistono queste serate, forse è proprio questa sera, serata iperattiva, serata piena di energia… allora adesso scendo vado e faccio tutto. Però.  Uhmmm … dovrei sce